Le strade italiane presentano spesso pericoli occulti che possono danneggiare i nostri veicoli e, purtroppo, anche la nostra integrità fisica: buche, fogliame, macchie d’olio, radici, solo per citarne alcuni.
La persona che subisca un danno a causa di insidie stradali ha diritto al risarcimento di tutti i danni subiti: si parla, in questo caso, di “danno da insidia o trabocchetto”, e il regime della responsabilità è dettato dal breve art. 2051 del codice civile, secondo cui “ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”.
Il danneggiato potrà dunque richiedere il risarcimento a chi ha la custodia della strada, ossia il Comune, la Provincia, Città Metropolitana o altro Ente locale, i concessionari delle Strade Statali e delle Autostrade.
Il risarcimento comprende tutte le voci di danno patrimoniale e non patrimoniale.
Sono esempi di danno patrimoniale il costo dei componenti del veicolo da sostituire, il costo della manodopera del meccanico, il c.d. “danno da fermo tecnico” (ossia il danno consistente nel non aver avuto la disponibilità del veicolo durante il tempo necessario alla riparazione), il danno subito dagli oggetti che erano all’interno del veicolo, il costo della riparazione o sostituzione di eventuali abiti, che spesso vengono danneggiati negli incidenti che coinvolgono veicoli su due ruote.
Inoltre, l’ente dovrà risarcire anche le spese legali che il danneggiato anticipa per ottenere il risarcimento tramite un Avvocato.
La principale tipologia di danno non patrimoniale che viene in rilievo nel caso di insidia stradale è il danno biologico, ossia il danno all’integrità psico-fisica della persona.
Il danneggiato dovrà fornire prova dell’accaduto, mediante fotografie, video o testimoni, e dovrà anche fornire la prova dell’entità del danno.
Sarà dunque opportuno munirsi di un preventivo di uno o più officine di autoriparazioni, che quantifichino il danno causato al veicolo, oppure referti e altra documentazione medica, necessari alla quantificazione del danno biologico.
La legge prevede che il custode della cosa che ha provocato il danno (ossia, il proprietario o gestore della strada) possa provare il “caso fortuito”, in modo tale da essere esonerato dalla responsabilità.
Il caso fortuito è definito dalla giurisprudenza come un evento imprevedibile ed inevitabile, tale da “rompere il nesso causale” tra la cosa e il danno.
Il caso fortuito può essere rappresentato dal fatto colposo del terzo: si immagini il caso di un mezzo pesante che, avendo il divieto di circolare in una piccola strada, ne provochi il dissesto e la creazione di una buca sulla quale, subito dopo, si imbatte un veicolo che sopravviene; o ancora, si immagini il caso di un soggetto che, per noncuranza o imprudenza, versi del liquido scivoloso sul manto stradale.
Ma il caso fortuito può essere rappresentato anche dal fatto colposo del danneggiato stesso!
Gli esempi possono essere numerosissimi, come nel caso in cui il conducente di un veicolo superi il limite di velocità, e non sia più in grado di evitare una macchia d’olio altrimenti facilmente raggirabile, oppure ancora come nel caso in cui si precipiti in una buca stradale segnalata, molto grande, facilmente visibile ed evitabile.
Concludendo, la tutela dei diritti dei cittadini nei confronti dei pericoli stradali rappresenta un aspetto cruciale della legislazione sulla sicurezza pubblica. L'articolo 2051 del codice civile offre una protezione essenziale per chi subisce danni a seguito di insidie o trabocchetti sulle strade, attribuendo la responsabilità ai custodi di tali spazi. Tuttavia, è importante che i danneggiati assumano un ruolo attivo nella documentazione dell'incidente e nei processi legali, munendosi di tutte le prove necessarie per sostenere la loro richiesta di risarcimento.
Sebbene esistano casi in cui il risarcimento può non essere dovuto, a causa di eventi fortuiti o azioni colpose da parte del danneggiato stesso, la legislazione tende a favorire la protezione degli individui contro i rischi spesso trascurati delle infrastrutture pubbliche. Pertanto, è essenziale affidarsi a professionisti legali competenti che possano navigare efficacemente attraverso le complessità di tali casi, garantendo che i diritti dei cittadini siano pienamente riconosciuti e rispettati.
Nonostante le sfide, le vie legali rimangono un baluardo fondamentale per la giustizia e la sicurezza sulle strade italiane.
Affidarsi ad un legale resta la strada migliore per tutelare i propri diritti.